Un epico viaggio di 1000 km lungo la costa di Cerviamare per supportare la campagna “Ghostnet” di Sea Shepherd
Arriva una nuova avventura per Andrea Di Giorgio, detto “Pelo”: Across 1000, un viaggio tra le onde che accoglie chiunque desideri dare il proprio contributo per il bene del mare. Lo sportivo e mental coach Andrea aggiungerà nuovi chilometri agli oltre 5mila nuotati in questi anni. Dopo aver partecipato a undici IronMan, un doppio, un triplo, un quintuplo e un Decaironman, a SwimRun e alle precedenti edizioni di Across Me, quest’anno ha ideato una nuova sfida aperta a tutti.
Coinvolgimento, condivisione e altruismo sembrano proprio essere le parole chiave di Across 1000. Per conoscere meglio l’iniziativa ho deciso di fare quattro chiacchiere con Andrea Pelo di Giorgio, la cui passione per il mare emerge dal suo sguardo, come un’onda che ti fa venire voglia di tuffarti!
Com’è nata l’idea di dar vita al progetto “Across 1000”?
Questo, che è il terzo appuntamento del progetto Across Me, si focalizza sulla salute del mare e, allo stesso tempo, soddisfa il mio ego di atleta. Sono stato l’unico protagonista dei precedenti appuntamenti, mentre per questa edizione è nato in me un forte desiderio: fare un passo verso la gente, per far diventare il progetto di tutti. Se le persone si mettono in gioco e partecipano, ci sono più possibilità che aumenti il loro interesse verso le problematiche degli oceani.
Come si svolgerà la nuotata di 1000 km?
Per far partecipare le persone abbiamo dovuto avvicinare il nuoto alla terra: nelle edizioni precedenti c’era un invito ad accompagnarmi, ma la distanza dalla costa era un problema. Rimanendo dentro le aeree balneabili, tutti possono prendere parte all’iniziativa, nuotando a seconda delle proprie capacità. La seconda fase del progetto si è concentrata sulla creazione di un percorso fisso, delimitato da tre boe, dove ciascuno può percorrere il tratto che desidera. Il terzo step è stato stabilire una distanza ideale a coinvolgere tutti i livelli di abilità: in questo modo, possono partecipare sia nuotatori alle prime armi che veri e propri professionisti.
Ogni persona che nuoterà, a fine giornata dovrà dichiarare i metri percorsi; questi verranno annotati in una tabella e conteggiati per la raccolta fondi.
Perché è stata scelta Cerviamare per quest’iniziativa?
Sin dalla prima edizione è sempre stato il mio punto di arrivo, la mia base. La scelta è ricaduta su Cerviamare per due motivi: le caratteristiche dello stabilimento, che unisce varie tipologie di clienti dal giovane che ha voglia di nuove esperienze, allo sportivo e agli adulti in cerca di relax – e le persone della zona, sempre disponibili e accoglienti. Quando sono arrivato a Cerviamare in occasione della prima edizione mi sono sentito a casa!
Possono partecipare tutti o servono competenze specifiche per prendere parte all’iniziativa?
Tecnicamente serve solo saper stare in acqua! Non contano lo stile, né quanti metri una persona riesce a percorrere, ma solo la voglia di mettersi in gioco e dare il proprio contributo per un obiettivo comune. Ogni individuo proverà delle emozioni e le trasmetterà ad altri, coinvolgendo sempre più persone che, a loro volta, inizieranno ad avere a cuore le problematiche ambientali. Across 1000 ha lo scopo di amplificare una voce: quella del mare, che ha bisogno del nostro aiuto, delle nostre cure, dell’amore di tutti.
La passione di Andrea per l’acqua è palpabile, così come il suo desiderio di unire le forze per lasciare un segno tangibile, tutti insieme. L’emergenza dei mari e degli oceani è una priorità che non possiamo più ignorare: il futuro di queste acque dipende dalle scelte che facciamo ora.
Chi deciderà di nuotare per diversi chilometri, cosa dovrà indossare? Serve un’attrezzatura particolare?
Chi sta in acqua a lungo sa di cosa ha bisogno, come gli occhialini ed eventualmente la cuffia o la muta. Ci sarà poi chi nuoterà con la tavoletta e chi solo con le gambe, chi si sentirà più sicuro con un galleggiante e chi con maschera e pinne. Noi daremo una boa di segnalazione a ciascuno per essere più sicuri e visibili, l’acqua non va mai sottovalutata! Oltre alle diverse competenze e stili nel nuoto, sono sicuro che emergerà anche la personalità di ciascuno: magari ci sarà chi si presenterà in costumi goliardici. Il nostro spirito dà spazio all’allegria, al divertimento e a una sana leggerezza, per questo non abbiamo stabilito regole tecniche da seguire. L’importante è “fare” e dare un’ufficialità alla propria presenza iscrivendosi all’evento. I partecipanti riceveranno una t-shirt che, oltre a darà visibilità all’iniziativa, farà sentire il singolo individuo parte di qualcosa di molto grande.
Quale pensi sarà la sfida più difficile da affrontare?
Trasmettere l’importanza stessa della partecipazione delle persone. Non è un evento a fini sportivi, ma a scopo ambientale, che cerca nella risposta delle persone la convinzione che possiamo “muovere le acque” in tutti i sensi. Personalmente, l’aspetto più difficile sarà riuscire a centrare il mio obiettivo. La scelta di un percorso breve è un’arma a doppio taglio: da un lato è stimolante, dall’altro può portare la mia mente a ricordare quanto sono vicino alla riva. Io ho fatto una promessa: nuotare 170km in 8 giorni. Essendo così vicino alla terra, quando sarò molto stanco avrò la tentazione di saltare giù dalla carrozza in movimento… ma sarà proprio in quel momento che la sfida si farà ancora più interessante! Stare in acqua tanto tempo è sempre difficile, però, quando ti trovi nel bel mezzo di un’attraversata, isolato da tutti e in assenza di confini, è più semplice spingere la mente ad andare oltre.
Quale messaggio desideri trasmettere con “Across 1000”?
Sicuramente un messaggio di amore per l’ambiente: noi, esseri umani, ci stiamo comportando male, diamo per scontato che le nostre azioni non intacchino il pianeta che ci ospita. I cambiamenti partono dai piccoli gesti, e sono proprio questi la miccia che ci porta a modificare le nostre abitudini. Across 1000 è anche legato alla mia soddisfazione personale: se so di fare del bene, voglio condividerlo con quante più persone possibili, in modo che anche loro agiscano e provino la stessa emozione.
Un’emozione che Andrea, con i suoi 57 anni, trasmette a ogni parola. Lui che ama la fatica estrema di una corsa sotto il sole e la pace che si prova a farsi accarezzare dalle onde, è pronto a intraprendere una nuova grande avventura.
Cosa ti spinge, anno dopo anno, a metterti in gioco in sfide così ambiziose e altruiste?
L’altruismo mi spinge a espandere chi sono. Ciò che faccio può portare positività nella vita degli altri. Voglio solo dire “guardate che si può fare”, un passo alla volta e a piccoli passi. Far parte di un movimento che va oltre lo sport è gratificante e divertente allo stesso tempo. Ciascuno di noi può fare determinate cose e cambiarne altre, con la propria motivazione e le proprie energie. Sono le emozioni che provo a spingermi a dar vita a un’iniziativa come Across 1000. Quando nuoto sotto sforzo percepisco lo scorrere del tempo in maniera più intensa e divento sempre più amico del mio corpo e della mia mente, che dirigo verso i miei obiettivi. Superare limiti e barriere è sempre un’opportunità di crescita!
Across 1000 è una missione collettiva a sostegno di Sea Shepherd, l’organizzazione internazionale leader nella difesa dei mari e degli oceani. Per ogni chilometro percorso da Andrea e da ogni singolo partecipante, verranno donati 3 € per supportare la campagna “Ghostnet”, nata per pulire le acque dalla plastica e dai rifiuti lasciati dai pescherecci e dall’incuranza di chi vive a stretto contatto con il mare.
Dal 24 agosto al 1 settembre 2024, puoi diventare parte ufficiale di Across 1000 nuotando al fianco di Andrea. Iscriviti all’evento e fai sentire la tua voce per i nostri mari:
https://acrossme.it/across1000
Silvia Malacarne https://www.linkedin.com/in/silvia-malacarne/
per conto di @Progetto Creativo www.progetto-creativo.it