” si potrebbe arrivare di là” questo è il pensiero che mi è balenato nella mente guardando l’orizzonte marino dopo aver concluso positivamente “Nuotevole” (isole Tremiti – Foce Varano 33 km di nuoto) insieme a mia moglie Lisa e questo è il pensiero che mi ha trainato portandomi, in questo 2021, a farlo diventare realtà.
E’ vero, certi pensieri sono fantastici e capaci di trasferirci qualcosa di unico, di emozionalmente potente già dal momento in cui vengono partoriti.
Sta a noi capirlo e sta a noi non abbandonarli facendo si che al momento giusto essi si trasformino in realtà piuttosto che un rimpianto di qualcosa mai affrontato.
Across Me è rimasto vivo in me per 6 anni interi prima di esplodere con talmente tanta potenza emozionale da divenire realtà ed essere oggi un trascorso talmente presente e consapevole da essere parte integrante di me.
Forse ad alcuni può sembrare strano ma la fusione con l’ambiente è stata una delle parti più importanti nella preparazione di Across Me.
Innegabilmente avevo il compito di essere pronto fisicamente ma sentivo l’esigenza di sentirmi accettato dall’ambiente marino e per farlo, per trovare il feeling giusto l’unica soluzione era starci dentro, in qualsiasi condizione esso fosse.
Passarci dentro tantissime ora mi ha dato veramente la possibilità di imparare a conoscerlo nel profondo del suo essere, fondermi con l’acqua, conoscere il moto ondoso, le correnti, imparare a non temerlo in assenza di luce ed alimentare nel contempo la curiosità sulle mie eventuali reazioni ad eventuali incontri a cui ho sempre ambito ed ambivo ancor di più in quel periodo.
Tutto era un opportunità, persino il nuoto tra le meduse, tutto mi ha offerto la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e prezioso che mi sarei portato dietro nell’avventura.
L’integrazione perfetta dell’obiettivo unita ad un importante lavoro fisico e mentale mi hanno consegnato fortemente preparato alla partenza di Across Me; la motivazione, la passione, il divertimento ed il sorriso…… beh quelli fanno parte di me.
– “Essere “disperso” nella vastità del mare, lontano da tutto e tutti mi regala una sensazione incredibile, mi sento io, percepisco la mia forza, la mia debolezza, il mio essere volubile ed ancora la mia forza. Percepisco me stesso, la mia adattabilità e la mia volontà nel soddisfare la sete della curiosità”
– “Mi sentivo finito, appoggiato in un posto in cui non aveva un senso apparente stare e la cosa che mi pareva inspiegabile è che l’avevo scelto io.”
– “Abbiamo, io e le onde, imparato a conoscerci, a rispettarci e ad andare ognuno per la propria strada trovando la soluzione migliore per ottenere il massimo e sprecare meno energia possibile.
Lottare con loro non avrebbe avuto alcun senso, portato alcun vantaggio, mi avrebbe logorato sia mentalmente che dal punto di vista energetico ……..la guerra non ha mai senso, esiste sempre un punto d’incontro ed un adattamento e a volte basta anche una sola parola detta con garbo per cambiare le cose …. ecco qua, volevo dirlo.”
– ” Era bello così, nella tranquillità di due barche ormeggiate, nella calma dell’immenso mare. L’arrivo posticipato mi dava la possibilità di assaporare appieno l’allungamento del piacere, dell’attesa, uno dei regali più belli che mi potevo e potevano fare, …..allungare l’attimo.”
– “Sento che è l’ora di arrivare, di fissare il momento raggiungendo quell’orda di persone festanti, emozionate e serene.”
L'ambiente chiede aiuto ma noi ci dimentichiamo subito, questo è uno dei motivi legati alle mie peripezie di esploratore mentale, cercare di muovere il pensiero nelle menti altrui, cercare di far entrare quella domanda fissa che si presenti prima di fare qualsiasi cosa: - ciò che sto facendo è dannoso per l'ambiente ? - In quale altro modo posso farlo? Attuiamo il pensiero collettivo ed incentiviamo il "diritto di proprietà" lottando ed informandoci anche su realtà che sono a migliaia km di di stanza e che SEMBRANO non toccarci. Sembrano .... appunto ..... perché ogni parte di ambiente non rispettata cadrà puntualmente anche su di noi.
